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LA FUNZIONE DEL SALE IN AYURVEDA

Secondo l’ayurveda, il sale di roccia è migliore di quello marino e quello dell’Himalaya, in sanscrito Saindhava lavana, è il migliore di tutti i tipi di sale.
Ne esistono due varietà:
• lo Shweta Saindhava,di colore bianco, 
• lo Rakta Saindhava, il cui colore varia dal rosa al rosso.
Il cloruro di sodio è la componente principale e contiene sali minerali come magnesio, fosforo, potassio, ferro, zinco, cromo, stronzio, iodio, manganese, cobalto e, in minore quantità, altri minerali. Naturalmente deve essere un sale autentico, perché purtroppo molti di quelli che si trovano in commercio, pur essendo “spacciati” per sale rosa dell’Himalaya, sono semplicemente colorati.

Il sale Saindhava lavana ha un rasa salato, l’energia Virya è calda, la sua energia Vipaka è pungente, un guna leggero e secco, il suo triguna è rajas.
Il sale comune è molto riscaldante, pesante, umido, aggrava Pitta.
Il sale Saindhava lavana è più idoneo nelle condizioni di eccesso di Pitta ed è meno dannoso per Kapha per contrastare la ritenzione idrica, usato nel modo giusto, ha un azione tridoshica, bilancia tutti e tre i Dosha.

Per la Charaka Samhita il sale dell’Himalaya migliora la forza digestiva di Agni, migliora la stipsi, diminuisce le infezioni e i problemi agli occhi (uso esterno) e, rispetto al sale comune, è meno dannoso per il cuore.
Il sale Saindhava lavana viene usato in molti rimedi ayurvedici insieme ad altri componenti, ad esempio è indicato per l'antichissima pratica hatha yoga del jala neti (lavaggi nasali) per risolvere problemi respiratori perché aiuta ad eliminare con molta efficacia il catarro, nella composizione di alcuni oli medicati per i massaggi usati per problemi di rigidità articolare e artrite reumatoide, nei prodotti per la cura dello stomaco per migliorare la digestione, gastrite e gonfiore, senza causare irritazione. Anche nei trattamenti purificanti e drenanti (Garshana), viene usato il sale Saindhava lavana per fare impacchi dopo il massaggio, molto utili nel cambio di stagione in primavera e in autunno.

In ayurveda è usato anche un altro tipo di sale, un sale scuro e aromatico di nome Kala Namak, molto utile per risolvere problemi legati all’apparato digerente come stipsi, indigestione, bruciore di stomaco, gonfiore addominale. Ha proprietà lassative e viene inserito nelle diete di chi segue un regime alimentare a basso contenuto di sodio a causa dell’ipertensione.
In origine veniva estratto dalle miniere vulcaniche naturali dell’India del Nord o dai laghi salati presenti tra India e Nepal, quello che arriva sulle nostre tavole spesso però arriva da una produzione sintetica.
Il colore scuro deriva dall’unione del sale con carbone e altro materiale vegetale. È costituito principalmente da cloruro di sodio che dà il gusto salato, ferro, magnesio e da solfati e solfuri che gli conferiscono quel particolare odore che ricorda quello delle uova.

Marisa Scotto